L'interessante volume "Les accords de Schengen: abolition des frontières intérieures ou menace pour les libertés publiques?", edito da Alexis Pauly, raccoglie i contributi e le esperienze dei partecipanti al "primo colloquio" dell'Istituto Europeo di Amministrazione pubblica tenutosi a Lussemburgo sugli accordi di Schengen, nonché il testo integrale degli Accordi, la cui diffusione è limitata.
Abolire le frontiere interne della Comunità Europea, è il sogno proposto ai cittadini comunitari per l'Europa dei nostri giorni. Il corollario a tale sogno è il rafforzamento delle frontiere esterne.
La soppressione del controllo alle frontiere interne, accompagnata da misure compensatorie, presuppone una cooperazione accresciuta e se l'ampiezza delle tematiche affrontate è innegabile, la varietà e l'originalità degli interventi hanno reso gli incontri estremamente proficui, dimostrando che la cooperazione non è solo un vocabolo ma un impegno quotidiano capace di superare difficoltà e ostacoli.
Gli accordi di Schengen, che raggruppano solo alcuni Stati della Comunità Europea, vogliono essere un laboratorio di idee e di esperienze per l'Europa comunitaria.
Proprio in quest'ottica, gli atti del "colloquio", in lingua originale, riuniscono i rapporti di alti responsabili amministrativi e politici sul funzionamento, spesso poco conosciuto, della struttura amministrativa realizzata da Schengen, ma anche riflessioni di professori universitari e di funzionari internazionali sulle questioni più delicate proposte nel quadro degli accordi di Schengen, quali la protezione dei dati informatici, lo status di rifugiato, la richiesta di asilo politico, le migrazioni economiche.
Sicurezza e libertà sono in realtà i due poli intorno ai quali si è mossa la ricerca di un equilibrio forse difficile da trovare, ma che, nello spirito dei sottoscrittori degli Accordi, doveva pervenire al risultato che lo spazio di Schengen non potesse essere considerato né una fortezza chiusa verso l'esterno, né un crogiolo all'interno del quale consentire ai criminali di identificare assenza di frontiere con mancanza di controlli di polizia.
In effetti, la politica e la filosofia di Schengen si possono riassumere nel contenuto dell'art. 2 della Convenzione di applicazione degli accordi di Schengen, quando recita che "il controllo delle persone alle frontiere interne è abolito", gli altri centotrenta articoli, circa, individuano, poi, misure di cooperazione, di armonizzazione e di concertazione per vanificare o comunque ridurre gli effetti negativi che l'abolizione delle frontiere comporta.
In tale contesto si inserisce l'intervento, ad esempio, del Direttore Generale dell'Amministrazione degli Affari Civili e Criminali presso il Ministero della Giustizia a Bruxelles, che affronta il delicato problema dell'interscambio di informazioni in materia giudiziaria, analizza gli strumenti attualmente in possesso dei vari Stati e prospetta un quadro intergovernativo di cooperazione della Polizia sempre crescente al fine di dare a tale cooperazione un quadro giuridico trasparente, che preveda garanzie e tutele e che contribuisca a sottolineare l'importanza della sicurezza, sia politica che giudiziaria.
Un passaggio molto interessante risulta anche quello proposto dall'incaricato presso la Direzione Giuridica della Commissione Nazionale dell'Informatica e delle Libertà a Parigi, poiché vengono prospettate tematiche relative alla protezione dei dati informatici. Il relatore condivide la necessità di permettere scambi di informazioni molto rapide tra Servizi di Polizia ed esamina, al riguardo, il metodo di trattamento automatizzato di informazioni "SIS - Sistema d'Informazioni Schengen". Al contempo, però, mette in evidenza che la costituzione di un tale strumento automatizzato ha reso necessaria la creazione di un serio meccanismo in grado di assicurare la protezione dei dati nel rispetto delle garanzie fondamentali della libertà e, al riguardo, condivide la scelta connessa all'istituzione di commissari europei in grado di esaminare nel dettaglio modalità e tempi di pianificazione e realizzazione delle crescenti esigenze dello specifico settore.
Nell'insieme, quindi, questo volume intende analizzare le problematiche e le difficoltà di ciascun Paese nei confronti delle diverse legislazioni, modalità operative, approcci culturali ed esperienze specifiche, viene inoltre sottolineata la necessità di continuare ad affrontare con lucidità e chiarezza i punti più delicati e sensibili e viene comunque offerta al lettore la possibilità di un'attenta riflessione e di una puntuale chiave di lettura della delicata "questione Schengen", oggi specialmente, argomento di vivo interesse per i cittadini europei coinvolti personalmente nel difficile cammino dell'integrazione.
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